venerdì 11 maggio 2012

Trebisacce, Analisi del voto


Il 30,53% degli elettori di Trebisacce non ha votato. Ben 2499 trebisaccesi non hanno espresso la propria opinione politica, rispetto agli 8185 cittadini aventi diritto al voto. Le comunali sono la competizione elettorale più sentita di tutte. I risultati sono diretti e tangibili sulla città e sulla popolazione, eppure, circa un terzo dell’elettorato trebisaccese ha disertato le urne o non ha espresso un voto valido. Analizziamo freddamente i dati: rispetto agli 8185 potenziali elettori, i votanti sono stati 5920. Ci sono state 162 schede nulle, 72 schede bianche, nessuna scheda contestata. Vivere Trebisacce ha ottenuto il 36,50%, raccogliendo 2988 voti. Trebisacce Futuro ha ottenuto il 33,07%, con 2698 voti. Il 30,53% degli aventi diritto non si è espresso, cioè 2499 nostri concittadini. Se invece omettiamo il dato dell’astensione, riferendoci solo a chi ha votato, le percentuali relative sono le seguenti: Vivere Trebisacce 50,47%; Trebisacce Futuro 45,57%; bianche e nulle 4,0%. Quale percentuale è più indicativa? Vivere Trebisacce ha ottenuto il 36,50% oppure il 50,47%? Trebisacce Futuro ha ottenuto il 33,07% oppure il 45,57% ? Il 30,53% di astenuti a vario titolo, hanno un significato oppure no? Non sta a noi giudicarlo… e poi, come si dice, gli assenti hanno sempre torto. Ma se invece dell’altalena delle percentuali, ci atteniamo ai dati assoluti, la concretezza dei numeri esprime questo: Vivere Trebisacce 2988 voti; Trebisacce Futuro 2698 voti; non votanti 2499. Su questo non ci sono dubbi. Sono cifre normali, e non c’è da meravigliarsene, ma non si può ignorare il dato. L’assopec è contraria all’astensionismo, noi sosteniamo che bisogna votare, coscientemente e liberamente. Ma è un dovere evidenziare la verità dei numeri, quale strumento di crescita di consapevolezza sul piano culturale, quindi di qualità politica in senso alto. Anziani, giovanissimi, emigranti, delusi e disillusi, studenti, ammalati, qualunquisti ecc. sono giustificabili in vario modo nella propria scelta o nell’impossibilità nel recarsi alle urne. L’incremento dell’astensionismo c’è stato, ma è di poco conto. Tutto sommato, a nostro avviso, l’elettorato di trebisacce ha continuato a votare in maniera tradizionale, come nel secolo scorso, dal dopoguerra in poi. Fedeltà di clan ed etniche, disagi economici, lobbysmi, vendette, ostruzionismi, utopie, ideologie, manicheismi, ecumenismi:  lo storico bagaglio che ha accompagnato la nostra cittadina nella prima e nella seconda repubblica, si è riattualizzato, riveduto e corretto, agli albori della terza. Chiudiamo stimolando una riflessione aperta, nella speranza di aprire un dibattito culturale disinteressato: sociologicamente, l’elettorato di Trebisacce, si esprime nei modi di una comunità o di una società?

Walter Astorino – presidente Assopec

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