sabato 14 aprile 2012

Pubblichiamo volentieri la seguente email
La vergogna e l'indignazione sono i sentimenti suscitati nel mondo dell’associazionismo trebisaccese dalla morte per “scarsa sanità” della nostra concittadina F. R., ai cui parenti vanno le nostre condoglianze e la nostra solidarietà.  Non si è trattato affatto di malasanità, ma di assenza di strutture sanitarie, in quanto, con la chiusura dell’Ospedale di Trebisacce risalente al 31 marzo scorso, l’Alto Jonio è privo dei presidi territoriali legalmente previsti. Abbiamo tempestivamente segnalato il caso a Leoluca Orlando, per la Commissione d'inchiesta sugli errori sanitari, e ad Ignazio Marino, Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Servizio Sanitario Nazionale. Noi dell’Assopec, Trapezakyon, Pro Loco, Albero della Memoria, Amici del Cuore, non ci diamo per vinti. Alcuni mesi fa, avevamo prodotto un manifesto con le foto degli innumerevoli infartuati salvati dalla nostra UTIC, reparto d’eccellenza e con il tasso di mortalità più basso della provincia. Se appena 11 giorni prima del suo infarto, non avessero chiuso l’UTIC, probabilmente la nostra F. R. sarebbe ancora tra noi. Per l’infarto, e non solo, i tempi di percorrenza per raggiungere l’ospedale fanno la differenza fra la vita e la morte. Attualmente 90 km di costa jonica sono privi di un ospedale. Questa anomalia sanitaria dell’Alto Jonio va corretta, ripristinando i LEA. Chiariamo bene cosa sono i LEA, cioè i Livelli Essenziali di Assistenza: si parla di Livelli Essenziali, in quanto Livelli Minimi garantiti per legge, a fronte delle tasse sulla salute che noi paghiamo come nel resto d’Italia, e nell’Alto Jonio attualmente tali livelli non sono più garantiti; inoltre non si tratta solo di un numero di posti letto ogni mille abitanti, ma anche, ed in questo caso soprattutto, della garanzia di Tempi di Percorrenza opportuni per raggiungere la struttura. Altrimenti, paradossalmente, sarebbe sufficiente costruire un ospedale enorme a Roma, con tutti i posti letto per tutta la nazione, e lasciare il resto d’Italia senza ospedali: sarebbe pura follia. Per questo anche l’improbabile futura costruzione dell’ospedale della sibaritide a Rossano non risolverebbe i nostri problemi. L’ospedale di Trebisacce, con la sua UTIC, è strategico per le popolazioni dell’Alto Jonio. Averlo trasformato in un ospizio senza pronto soccorso, purtroppo, costerà ancora altre vite umane in questa zona della calabria, abbandonata dalle istituzioni.

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Walter Astorino

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